Novella Marcucci, colonna portante italiana del mondo dell’adattamento dei dialoghi, incontra gli allievi del Master in cinema in televisione per parlare degli importanti aspetti del suo lavoro.
La sua enorme esperienza nel settore guiderà i masteristi nel corso di diverse lezioni, nelle quali verrà svolta anche una simulazione di adattamento e doppiaggio. “Sono entusiasta di essere qui – dice la Marcucci – mi piace molto trasferire la mia conoscenza a chi è disposto ad ascoltarmi”

Quali caratteristiche dovrebbe possedere un aspirante adattatore?
“Molta pazienza e molta tenacia. Sono assolutamente le due cose più importanti. Non sempre la parola giusta arriva al momento giusto ed è necessario aspettare prendendosi i propri tempi. Certo, questo non basta, bisogna possedere anche una perfetta conoscenza della lingua italiana. Mi piace definire l’adattamento come una settimana enigmistica creativa, con caselle vuote da riempire senza però seguire strettamente le indicazioni del gioco ma inserendoci qualcosa di personale.”

Perché ha scelto di fare la dialoghista?
“Sicuramente per passione e per la possibilità di lavorare in qualsiasi posto e in qualsiasi momento si voglia. Potrei trovarmi alle Hawaii mentre i miei datori di lavoro mi commissionano un lavoro da Shanghai e comunque portare a termine il compito senza alcun problema, anche se in ogni caso è sempre necessario rispettare i tempi pattuiti con le case di produzione. L’unica cosa fondamentale è una connessione internet veloce. Ovviamente anche ricevere i pagamenti per 70 anni dei diritti SIAE, per dei lavori per cui già si è stati regolarmente pagati, non è per niente una cosa negativa (ride, ndr). Sembrano soldi caduti dal cielo!”

Quali sono, se esistono, i lati “negativi” di questo lavoro?
“Più che lati negativi, questo lavoro ha molte lame a doppio taglio. Si è a tutti gli effetti liberi professionisti, quindi non si ha uno stipendio fisso e nessuna tredicesima. Bisogna sempre lavorare assiduamente e con impegno altrimenti si rischia di non essere più scelti in futuro… anche se la cosa capita sempre più raramente poiché, con l’avvento delle tv private prima e dello streaming poi, sembra di lavorare con dei ritmi da catena di montaggio!”
di Luigi Iodice

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