Nicola Giuliano, fondatore della Indigo Film e vincitore dell’Oscar per “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, è il direttore del Master in cinema e televisione. Agli allievi insegna per l’appunto organizzazione della produzione cinematografica e sta ora spiegando i tasselli principali da cui si parte per la realizzazione di un film. Si sofferma in particolare sui concetti di “diritto d’autore”, “potere contrattuale”, ancor prima di arrivare al cruciale “spoglio della sceneggiatura”.
“La produzione cinematografica – spiega il produttore partenopeo – è forse la più complessa di tutte le realtà aziendali. Ci sono costi elevati e ritmi serrati, senza contare che una casa di produzione è investita della responsabilità finale su ciò che si racconta; con “Il divo” ho portato al cinema una figura controversa come quella di Giulio Andreotti… si può dire che ho fatto esperienza”. “Per un personaggio noto o storico – sottolinea Giuliano – ci sono elementi che attengono a cronaca e atti giudiziari, ma oltre alla documentazione c’è una componente legata all’invenzione. Bisogna dare uno spessore filmico al protagonista, dopotutto”.
Nel corso della lezione, il direttore del master continua a raccontare l’esperienza del lungometraggio su Andreotti, snocciolando dettagli inediti e curiosità. “La Indigo Film – prosegue – ha il proprio team di legali, a cui fu sottoposta la sceneggiatura definitiva i quali riferirono che, tranne per il monologo finale (sulla ‘responsabilità diretta e indiretta per tutte le stragi avvenute in Italia dal 1969 al 1984’, Ndr), non rischiavamo. Una causa legale per la scena in questione sarebbe stata però persa in partenza”. E allora, chiede uno dei masteristi, com’è che Andreotti lasciò correre? “Lui – risponde Giuliano – conosceva la sceneggiatura meno che quella parte: non l’ha mai letta. Non per malizia, ma soltanto perché l’aggiungemmo all’ultimo minuto e così, quando ci trovammo a tirare le somme, osammo mantenerla solo perché gli avvocati ci confidarono che Andreotti non querelava mai”.
Di Francesco Paolo De Angelis