Sabrina Nobile, inviata de Le Iene, ha tenuto una lezione di giornalismo televisivo agli allievi del Master in cinema e televisione del Suor Orsola Benincasa. Gli studenti le hanno posto alcune domande riguardo la sua professione.

Qual è il segreto di un buon servizio giornalistico?
Innanzitutto la storia. Bisogna avere una storia forte e studiarla a fondo per poterci costruire un buon servizio attorno. È necessario conoscere tutte le fonti e controllare che siano al 100% attendibili e quindi controllare che il materiale sia effettivamente valido. Una volta appurato ciò, si può passare alla costruzione del servizio.

A Le Iene di solito come si procede?

Spesso si manda un attore con una telecamera nascosta per cogliere in fragrante il fatto attorno al quale ruota il servizio, le cosiddette candid. Questa è un’ottima tattica perché oltre ad essere efficace contribuisce anche a creare tensione. Si può poi passare ad intervistare persone che sono coinvolte o hanno in qualche modo assistito alla vicenda che stiamo raccontando, e infine – una volta raccolto il materiale sufficiente – una Iena va ad intervistare e chiedere chiarimenti ai responsabili.

Come si conduce una buona intervista?
È importante mostrare il lato umano dell’intervistato, anche se stiamo parlando di un politico. Con la Boldrini, ad esempio, è stato molto semplice: lei si è subito aperta con noi, soprattutto perché abbiamo creato circostanze favorevoli. Mostrare il lato nascosto di queste figure solitamente considerate autoritarie è molto interessante, anche perché molto spesso si tende a giudicarle solamente in base al ruolo che ricoprono. Un’altra nostra intervista che ha fatto molto parlare è stata quella di Sollecito, anche perché è considerato dai media e dalla gente come un personaggio negativo. È importante dare opportunità di esprimersi a entrambe le parti, pur rimanendo naturalmente neutrali.

 

di Sabrina Coppola

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