Ospite del Master in  cinema e  televisione è Andrea Cannavale, produttore del film Vieni a vivere a Napoli. “Ho scelto di fare il produttore per rilanciare il cinema made in Napoli – esordisce Cannavale – . Ci sono molte belle realtà qui sul territorio che meritano una possibilità, per questo bisogna cercare di fare il massimo per valorizzarle; così, insieme a mio fratello Alessandro sono riuscito a creare una piccola società di produzione, la Run Film, con la quale contiamo di realizzare tanti film di successo proprio come quello ottenuto da Vieni a vivere a Napoli”.

Di cosa tratta Vieni a vivere a Napoli?
“In questo film abbiamo voluto parlare di integrazione attraverso le tre comunità più presenti a Napoli: quella ucraina, quella srilankese e quella cinese. Il lavoro di casting è stato eccezionale a mio parere. I nostri tre giovani protagonisti sono stati bravissimi nonostante fossero dei principianti”.

Come è stato lavorare a questo progetto?
Lavorare a Vieni a vivere a Napoli è stata una bellissima esperienza, per quanto faticosa! In questo settore ci vuole una straordinaria capacità di collaborazione, come in una sala operatoria dove la capacità del chirurgo è fondamentale quanto quella di tutta l’equipe medica. Abbiamo deciso di riproporre il “film a episodi” trovandoci a lavorare così con tre cast completamente diversi, ma soprattutto con tre registi bravissimi come Edoardo de Angelis, Guido Lombardo e Francesco Piscopo. Ovviamente qualche piccola difficoltà c’è stata nel riuscire a incastrare alla perfezione le tre parti, ma possiamo ritenerci più che soddisfatti del risultato. Va detto però che tutto questo è stato possibile anche perché Napoli è una delle poche città che si mette sempre totalmente a disposizione quando ci sono eventi simili: ci hanno permesso di girare ovunque, a qualsiasi orario e arrivando addirittura ad offrire caffè e pranzo a tutta la troupe. Napoli, a differenza di tante altre città che si pongono solamente come una quinta cinematografica, si fonde totalmente con l’opera.

Come l’avete prodotto?
Per realizzare il film abbiamo lavorato otto mesi, tra idee, sceneggiature e burocrazie varie, per poi girarlo in appena sei settimane. Siamo stati bravi a limitare tantissimo le spese perché attualmente realizzare un film con meno di 350 mila euro è quasi impossibile. Sicuramente però ci hanno aiutato vari elementi: il tax credit, una bellissima iniziativa che incentiva a investire nel cinema poiché chi pubblicizza detrae il 40% della spesa dalle tasse; il Ministero dei beni e delle attività culturali che, trattandosi di un film in cui emergevano importanti tematiche sociali, è stato disponibile a coprire una parte delle spese e infine, come già detto, la grande ospitalità di Napoli.

 

di Luigi Iodice

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