rhdrWalter Lippa, conosciuto per la sua interpretazione di “Carlucciello ’o Pescivendolo” nella serie tv ‘Gomorra – La serie’, racconta agli allievi come vive un attore il set. Per lui è di fondamentale importanza che, tra il regista e l’attore, si instauri un rapporto di empatia: “A chi vuole fare il regista consiglio di aprire la mente e di dare all’attore la libertà di esprimersi come meglio sente. Non esiste un manuale, ma certamente un regista deve saper entrare in empatia con ogni interprete così da far rendere al meglio la sua capacità attoriale. In genere in questo modo è più facile che le diverse scene riescano bene dopo poche prove”.

Dal punto di vista attoriale, spiega, non è così semplice e immediato ‘entrare’ in un personaggio, ciò richiede tempo e studio: “Ricerco tutte le informazioni possibili sul personaggio, poi comincio ad esasperare tutte le sue particolarità caratteriali, fin quando non lo creo e definisco dentro di me”.

Ritornando al rapporto tra l’attore e il regista, aggiunge: “Il regista deve avere la capacità di estrarre la scultura dal marmo, di lavorare per sottrazione, proprio come faceva Michelangelo. L’ideale è che il regista segua questa linea, mentre l’attore invece lavora sopra le righe, esagera nella recitazione. Il regista può allora consigliare all’attore di togliere qualcosa alla recitazione, di ridurre i toni, di eliminare determinate espressioni o gesti. Questo metodo permette alla regia di trovare nuove sfumature di un personaggio e, spesso, proprio queste ultime diventano i punti di forza di un personaggio”.

Valentina Di Fraia

Paolo Torino

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