Dopo la prima esperienza sul set, gli allievi del Master in cinema e televisione del Suor Orsola Benincasa si mettono nuovamente alla prova. La sfida questa volta consiste nella realizzazione di un cortometraggio basato su cinque inquadrature fondamentali. I docenti Sergio Scoppetta e Mario Sposito hanno preferito suddividere gli allievi in quattro gruppi, ognuno dei quali deve raccontare una storia, con un finale che presenti un colpo di scena e ribalti una situazione. Uno dei quattro gruppi è composto dagli allievi con meno esperienza in modo che sperimentino senza ricorrere costantemente all’aiuto dei colleghi più esperti. A ogni componente del gruppo è stata affidata la direzione di una inquadratura, in modo da far cimentare, in modo ciclico, tutti negli svariati ruoli del set (operatore, regista, segretario di edizione, ecc.).

Foto articolo set 1Ricordando quanto è successo, in generale, durante la prima esperienza sul set, i coach Scoppetta e Sposito incoraggiano gli allievi, sottolineando l’importanza dello “sbaglio”, che talvolta è quasi da ricercare: sia perché “è sbagliando che s’impara”, sia perché “Una volta – come spiega Sposito – durante il montaggio di un mio progetto audiovisivo mi accorsi che c’era un problema nel sistema che stavo utilizzando. Il punto è che il ‘problema’ diede un effetto positivo. Creai così altri progetti ‘utilizzando’ quell’errore di sistema. Ecco perché non bisogna assolutamente aver paura dell’errore: è una paura che impedisce di sperimentare”.

Sul set la collaborazione e il dialogo tra gli allievi sono stati messi a dura prova dalla voglia di alcuni di far prevalere, su tutti, le proprie idee. Ciononostante, il rispetto tra i colleghi, e verso i ruoli rivestiti da questi ultimi, non è mai veramente venuto meno. Il coach Sergio Scoppetta ha fornito validi consigli nonché soluzioni ai problemi che si sono creati sul set e, ove necessario, ha placato gli animi degli allievi più veementi. Prezioso è stato l’aiuto degli stagisti provenienti dal Corso di laurea in Scienze della comunicazione, che sul set hanno avuto la possibilità di cimentarsi in ruoli attoriali e di assistenza agli allievi del Master. Pur essendo un’esercitazione, la sfida è stata accolta con molta serietà da tutti: la realizzazione del cortometraggio è stata curata fino all’ultimo particolare.

Oltre le lezioni per le nozioni tecniche e le esercitazioni per la pratica, i docenti del Master incoraggiano gli allievi a ideare e realizzare contemporaneamente anche progetti propri. “Bisogna avere ‘fame’ in questo settore – conclude Scoppetta -. Dopo la lezione prendete una macchina da presa e scendete in strada alla ricerca di una storia da raccontare”.

Giulia Fornaro

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