E se mi comprassi una sedia? è il titolo della nuova commedia di Pasquale Falcone, un’opera tutta napoletana che mostra – dal punto di vista degli ‘addetti ai lavori’ – quanto sia difficile realizzare un film in Italia al giorno d’oggi. Abbiamo incontrato il regista e il cast alla proiezione in anteprima dell’opera.

Come mai la scelta di questo titolo?

È una vecchia citazione di Eduardo de Filippo: ogni qualvolta un’aspirante attore cinematografico gli si avvicinava per chiedergli consigli sul mestiere, lui rispondeva ironicamente “accatate ‘na seggia” (comprati una sedia, ndr). Questo perché a teatro si sta sempre in movimento e si suda parecchio, al cinema tra un ciak e un altro passa sempre molto tempo, quindi gli attori stanno per lo più seduti.

In E se mi comprassi una sedia? si parla di quanto sia complesso trovare finanziamenti per produrre un film. Voi come ci siete riusciti?

Il nostro è un film indipendente, ed è stato realizzato con un budget al di sotto dei 200.000 euro. Fortunatamente l’idea è piaciuta, ma non abbiamo alle spalle grosse produzioni. Ancor prima che l’idea di realizzare quest’opera ci sfiorasse sapevamo che non ci sarebbe stata grande disponibilità economica, perché purtroppo i pochi finanziamenti a disposizione del mercato cinematografico sono un grosso problema in Italia. È proprio per questo che abbiamo deciso di fare un film come E se mi comprassi una sedia?, per denunciare questo problema.

È quindi anche un film di denuncia?

Assolutamente sì. Il film vuole rendere di dominio pubblico una questione molto attuale di cui nessuno sembra parlare, ma sempre in chiave divertente e ironica, senza appesantire troppo. Noi ci siamo divertiti tantissimo a scriverlo e a girarlo, e speriamo possa divertire anche il pubblico italiano. È un film felice.
E se mi comprassi una sedia? – che vuole essere la risposta napoletana a Quo Vado? di Checco Zalone – uscirà in quaranta sale in tutta Italia l’11 maggio 2017.

 

di Sabrina Coppola

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