Il crowdfunding approda a Napoli al Suor Orsola Benincasa, la prima Università in Italia a offrire agli studenti del nuovo Master in Cinema e Televisione l’opportunità di seguire un corso interamente dedicato a questo strumento di autoproduzione, con l’obiettivo dichiarato di coprire le spese della retta universitaria. Che si tratti di un cortometraggio o di una webserie da realizzare nell’ambito del Master – che ha come mission quella di diventare un vero centro di produzione multimediale all’interno dell’Ateneo – le possibilità del crowdfunding sono infinite così come la rete di persone che lo promuove sul web attraverso le numerose piattaforme virtuali.

“Questo strumento funziona essenzialmente come una colletta  – dice il Prof. Maurizio Imparato,  crowdfunder tra i più importanti a livello nazionale – solo che invece di organizzarla tra amici e parenti stretti, stavolta ti rivolgi al mare magnum del web e presenti il tuo progetto al popolo virtuale attraverso filmati e racconti emozionali centrati sulla tua idea, offrendo loro prima di tutto un’emozione, poi la condivisione di un sogno e magari anche una ricompensa per il contributo ricevuto. Contributo infatti è la parola chiave di ogni strategia di crowdfunding – sottolinea il Prof. durante una delle lezioni tenute al Sob – perchè in essa è insita la partecipazione, dapprima emotiva e poi economica, alla trasformazione del sogno in realtà”.

Di grande ispirazione per gli studenti è stata senz’altro la campagna di Federica Belletti, una ragazza marchigiana balzata agli onori delle cronache locali e nazionali col suo appassionato appello per pagarsi gli studi alla Columbia University. E che dire della campagna del Parma Calcio, “che ho curato e seguito personalmente – rivela Imparato -. La nuova società oggi, con i 4.783 abbonamenti dei tifosi, sottoscritti sulla piattaforma di crowdfunding Eppela, può finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo le recenti vicissitudini”.

Il riscontro delle lezioni è stato più che positivo dal momento che, oltre a coinvolgere e ad appassionare i ragazzi, si è venuto a creare una sorta di passaparola tra amici e conoscenti sulle potenzialità del crowdfunding, come dimostra l’impegno di Flavia Spagnuolo, una delle nostre studentesse: “Presto suggerirò alle mie compagne di squadra – Flavia gioca a calcio femminile – di utilizzare il crowdfunding per l’autopromozione e la copertura di tutte le spese cui andiamo incontro con questo sport, invece di ricorrere ai soliti sponsor che tradizionalmente ci sostengono”.

Si potrebbe dire che ogni rivoluzione passa attraverso piccoli passi e scintille di creatività, e questo è proprio il caso del crowdfunding.